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Brovada e Muset, le tradizioni culinarie del Friuli a Radio Chef
In occidente, il limone è sottovalutato rispetto al suo valore terapeutico.
Si tratta principalmente delle sue capacità di fluidificare il sangue e contrastare la tendenza naturale di questo ad acidificarsi, passaggio intermedio di quasi tutte le malattie, ma soprattutto degenerative.
In gioventù il fenomeno è compensato naturalmente dal corpo ma poi sempre meno, fino ad originare un generale invecchiamento, dalle rughe ai reumatismi.
Di origine indiana, il limone è stato diffuso nel Mediterraneo dagli arabi, benchè fosse utilizzato anche dagli antichi. Gli Egizi lo usavano per curare anche le dermatiti; il greco Teofrasto, nel 310 a.C lo definisce molto utile nei casi di avvelenamento, cosa condivisa dalla medicina indiana. Il medico Romano Dioscoride, nel I secolo d.C. lo consiglia alle donne in gravidanza come rimedio per le voglie.
Il limone si presenta come un ottimo antisettico e battericida, ”aumenta” la produzione dei globuli bianchi, è rinfrescante e disintossicante.
E’ utile contro i dolori reumatici, diabete, anemia e funge bene da ”scudo”, contro la pressione alta ed è un buon stimolatore gastro-epatico-pancreatico.
Uno studio del 2013 del Comprehensive Kidney Stone Center, di San Diego USA, lo riporta come preventivo per i calcoli renali. Secondo i ricercatori infatti, 113 grammi al giorno di succo di limone sciolto in due litri d’acqua, hanno dimostrato una riduzione del tasso di formazione dei calcoli renali da 1,oo a 0,13.
Essi hanno verifficato che bere molti liquidi riducendo l’assunzione di sale, di calcio e proteine è già un aiuto per prevenire la formazione di calcoli renali, ma la limonata sfrutta il contenuto di citrato del limone.
Alcuni recenti studi americani hanno evidenziato che il limone, se assunto regolarmente e nelle dosi giuste, potrebbe svolgere anche un’azione preventiva contro il tumore dell’intestino, dello stomaco e del pancreas.
Per ottenere un valido aiuto anti acidità, è sufficiente un limone al giorno di circa 100g purchè abbastanza sugoso, che corrisponde a 60 g di succo. Per una dose terapeutica (malattie anche gravi), possiamo fare riferimento ai dati citati sopra di 133g di succo ( meglio se con altri frutti o ortaggi invece di acqua), pari a circa 220g di limoni interi ma sugosi, che aiutano le nostre terapie.
L’estrazione migliore è in centrifuga con l’intera buccia, ma solo se rigorosamente biologici, altrimenti la buccia è intrisa di un antimuffa tossico e quindi attenzione all’uso di grattugiare aranci e limoni per i dolci.
Scritto da: rpz
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