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Adriantartica celebra i 40 anni dalla prima base italiana in Antartide.

today21 Gennaio 2016

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TRIESTE – Il giorno 20 gennaio 2016 l’Associazione culturale AdriAntartica di Trieste ha ritenuto di celebrare il 40° Anniversario della costruzione della prima base italiana in Penisola antartica, donando alla Sezione di Trieste dell’Associazione Naz. Marinai d’Italia, il crest che commemora la ricorrenza, gentilmente ricambiato con il crest dei Marinai dal Cav. Antonio Botteghelli.
Come noto, la base, intitolata all’ufficiale di Marina Giacomo Bove, fu costruita da Renato Cépparo (Milano) e materialmente distrutta due mesi dopo dalla marina militare argentina. Le responsabilità politiche, però, potrebbero essere ricercate anche in altri Paesi: l’Ammiraglio argentino Emilio Eduardo Massera che comandava la marina argentina, si era formato alla CIA americana. Egli era uno dei più attivi militari nella realizzazione del golpe del 24 marzo 1976 e fu uno dei maggiori responsabili dei desaparecidos. Inoltre, egli era anche iscritto alla loggia massonica italiana P2 e risulta quindi difficile stabilire a che Paese sia da attribuirsi la scelta politica di rimuovere la “nostra “ base. All’epoca si sfiorò un incidente diplomatico Italia-Argentina e, dal 1976, il caso è rimasto congelato fino al 2003 quando il Presidente di AdriAntartica, prof. Julius Fabbri, ha deciso di riaprire il caso per ricordare la presenza storica italiana. A tal fine, il docente ha conseguito il dottorato di ricerca in geofisica e la patente di radioamatore, raggiungendo insieme ai soci, traguardi importanti per la presentazione del progetto a possibili benefattori, mecenati e sponsor.

Prima possibile, l’associazione AdriAntartica si recherà in Antartide per costruire il monumento e per apporvi la targa storica. Oltre alla finalità geopolitica, gli altri obiettivi della spedizione sono scientifici (permafrost e clima) e didattici (ecologia ed inquinamento degli Oceani dalle plastiche, purtroppo anche al Polo Sud!). Durante la spedizione si realizzeranno dei QSO (collegamenti) con radioamatori di tutto il mondo. La logistica è garantita dagli Hercules militari e dalla base Eco-Nelson che fornirà il gommone “Matilda” sul quale non è stato ancora apposto alcun logo. La Navionics S.p.A. si è interessata al progetto ma AdriAntartica valuterà le migliori offerte di sponsorizzazione. Tra i patrocinatori della Spedizione: la Società Geografica Italiana, l’Università di Milano e Trieste, la Regione Piemonte ed FVG, l’UNESCO, ecc. Collabora al progetto l’Univ. di Graz (Austria) e lo sostengono molte associazioni quali l’ass. “Giacomo Bove”, l’ass, marinaresca “Aldebaran” di Trieste e decine di altri enti. Nonostante gli apprezzamenti nazionali ed internazionali, il progetto è ancora ritenuto controverso, come lo fu quello di Cépparo: casi moderni di damnatio memoriae.

Lo scambio dei crest rientra in una serie di iniziative promosse da “AdriAntartica” per onorare l’evento, che si estende a tutto l’anno 2016, quali conferenze, attività radioamatoriali e quant’altro. L’azione più significativa sarà l’inoltro della richiesta formale di istituzione ufficiale del nuovo sito storico.

La storia dell’esplorazione del Continente bianco da parte dell’Italia è fortemente legata alla Marina Militare italiana e, solo per citare alcuni esempio più significativi, si ricordano i seguenti ufficiali.

-Il tenente di vascello della marina militare italiana Giacomo Bove che esplorò la Patagonia fino a naufragare all’isola degli Stati, a bordo della San Juan;
-Il tenente di vascello della marina militare italiana Franco Faggioni che per un anno, durante l’Anno Geofisico internazionale 1956-57 svolse delle misure sismologiche e magnetiche presso la base Scott [Manzoni M., 1984]
-Il comandante della marina militare italiana Giovanni Ajmone Cat che si recò in Antartide a bordo del motoveliero San Giuseppe II;
-Il CP (AN) della marina militare italiana Flavio Barbiero, ora Ammiraglio, che constatò l’avvenuta rimozione della base Bove nel 1977-78, durante la Spedizione Antartico II. Nell’ambito della Spedizione, esplorò anche la Terra del Fuoco con il Gommone “Pluto” sponsorizzato da Alitalia;

Il legame con il mare ha segnato anche la storia di Renato Cépparo, il grande imprenditore che ideò, finanziò e guidò l’omonima Spedizione nel 1975-76. durante la seconda guerra mondiale infatti, egli era imbarcato nei sommergibili nel Mar Nero. Cépparo (callsign I1SR) era radiotelegrafista, regista, alpino, e quant’altro e la sua Spedizione fece scuola, permettendo all’Italia di entrare nel Trattato Antartico. Il prof. Fabbri, già ricercatore in Antartide a bordo della N/R OGS.Explora, è anch’egli radioamatore (callsign IV3CCT), già cadetto della Scuola Militare Nunziatella, apneista ed alpinista con esperienza di misure geodetiche in Pakistan.

Julius Fabbri con il Prof. Marcello Manzoni che è stato rappresentante dell'Italia allo SCAR per trent'anni e che ha fatto la storia dell'esplorazione italiana in Antartide dagli anni 60
Julius Fabbri con il Prof. Marcello Manzoni che è stato rappresentante dell’Italia allo SCAR per trent’anni e che ha fatto la storia dell’esplorazione italiana in Antartide dagli anni 60

Chi volesse sostenere l’iniziativa, può trovare le modalità per una donazione via PostePay o via PayPal. Se si sceglie PostePay, si prega di voler contattare il presidente di AdriAntartica al numero 3393524669 o j.fabbri@libero.it per ricevere la ricevuta della donazione. Più semplicemente, si può aiutare la Spedizione mediante bonifico, anche simbolico, ad Ass.cult. AdriAntartica UnicreditBanca, Agenzia TS Borsa; IBAN: IT37W 02008 02200 000103967239.

Di Julius Fabbri

Ascolta l’intervista in italiano e in inglese al Prof.Fabbri

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Scritto da: Barbara

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