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Il 13 ottobre si alza il sipario del Teatro dei Fabbri con la rassegna “AiFabbri2”, dedicata al teatro contemporaneo. Sono 14 gli appuntamenti che avranno luogo nel piccolo gioiello della Contrada nel cuore della città vecchia di Trieste. La rassegna, giunta al secondo anno , sperimenta ed esplora vie inaspettate rispetto al teatro tradizionale: un calendario variegato nato anche grazie alle collaborazioni con importanti realtà culturali nazionali che porteranno ai Fabbri e al pubblico triestino alcune delle loro produzioni più interessanti e innovative. Con molte storie di donne, di oggi e del passato, da Scenes With Girls che apre la rassegna al carteggio tra la pittrice ed editrice triestina Anita Pittoni e Linuccia Saba, dall’incrocio tra un’internata nel manicomio di Trieste e la fotografa Marianne Strobl alla rielaborazione della figura di Elena di Sparta, fino all’assolo teatrale di una giovane attrice e autrice “di seconda generazione” che racconta il confronto tra l’Italia e il tema della diversità.
La direttrice artistica della Contrada, Livia Amabilino, che ha presentato la stagione insieme al direttore organizzativo Diego Matuchina ha evidenziato che si vuole continuare un percorso di sperimentazione che coinvolge le tante realtà culturali nazionali con le quali La Contrada ha stretto collaborazioni, in particolare negli ultimi anni. Quattordici spettacoli, tra cui cinque produzioni originali de La Contrada, che si susseguiranno sino al 1 aprile sul palcoscenico del Teatro dei Fabbri tra cui
Boddah di Davide Rossi, in veste di autore e interprete, riflessione sul suicidio di Kurt Cobain a partire dalla sua lettera di addio, L’ultima eredità, viaggio geografico ed emotivo di un uomo che raggiunge il padre malato terminale, con il pluripremiato attore e autore Oscar De Summa, Epistolario triestino dedicata alla figura della pittrice ed editrice triestina Anita Pittoni, a 40 anni dalla sua morte, con Daniela Gattorno e Marzia Postogna. Il Gerarchia e privilegio con Diana Höbel che riflette sulle dinamiche dei campi di sterminio, attraverso le parole di Primo Levi e di Hermann Langbein.
Tanti appuntamenti per sognare e riflettere insieme sotto il tetto a botte del Teatro dei Fabbri e l’insegna di Bruno Chersicla “Teatro dei Fabbri”. Per informazioni [email protected] oppure 040947481.
Scritto da: Monica Ferri
AiFabbri2 Livia Amabilino Teatro Contrada