- Il viaggio nella provincia italiana, ricca di pregiudizi e cliché, Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, è una storia che funziona anche a teatro. Dopo il grande successo del film, il regista turco firma nel 2020 la sua prima regia teatrale – prodotto dal nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana – e, con un cast azzeccato, traspone il suo racconto in un mondo sospeso tra veli bianchi e luci eleganti, quasi a significare che pregiudizi gratuiti e facili stereotipi sono presenti sempre tra noi e il provincialismo non è una questione solo delle piccole comunità.
Lo spettacolo è ora arrivato anche a Trieste con un impianto teatrale dinamico che lascia intatto lo spirito della pellicola, ma con la storia un po’ più asciutta e qualche nuova invenzione, e rispetta quella cifra peculiare, intrigante e attraente dello sguardo di Ozpetek capace anche di trasformare la platea del teatro nella piazza del paese.
Capo clan della famiglia Cantone, proprietaria del pastificio, è uno strepitoso Francesco Pannofino, che offre un’interpretazione caricaturale del personaggio che fu di Ennio Fantastichini. Al suo fianco nei panni della mogli ha debuttato a Trieste Emanuela Rossi, moglie nella vita di Pannofino, che ha sostituito in corsa Iaia Forte impossibilitata a raggiungere il capoluogo giuliano. I due attori calcano insieme brillantemente la scena che vede protagonisti anche Erasmo Genzini, un ottimo Tommaso e a cui tocca il non facile compito di reggere l’interpretazione cinematografica di Scamarcio, Carmine Recano che per Ozpetek ha già lavorato ne Le Fate ignoranti, La dea fortuna e nello stesso Mine Vaganti.
Delicata l’interpretazione di Simona Marchini nel ruolo della nonna romantica e fuori dagli schemi, che fu di Ilaria Occhini. Perfettamente calati nella parte anche Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Edoardo Purgatori che completano il cast.
Uno spettacolo che scivola leggero anche grazie al dinamismo del ritmo continuo che ben gestisce i frequenti cambi di scena attraverso i movimenti dei tendaggi ideati da Luigi Ferrigno e le luci di Pasquale Mari.
Si replica alla Sala Assicurazioni Generali del Teatro Rossetti alle ore 20.30 fino all’8 gennaio e domenica 9 gennaio alle ore 16.