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TRIESTE. Solo una serata, il 6 novembre prossimo, e solo con Giuliana Musso, alle prese con “Sexmachine”, per un’indagine sul mondo della prostituzione.
E lo fa a più voci nel primo appuntamento per la rassegna “Femminile singolare” promossa anche quest’anno dal Teatro Bobbio. Sei voci e sei personaggi, con le loro caratteristiche e con le loro passioni, portati in scena da un’unica attrice che ne è anche l’autrice. Voci maschili, come quella del pensionato Dino, quella di Vittorio, l’agente di commercio, del giovane operaio Igor e del piccolo imprenditore Sandro, ma anche voci femminili, come quella di Monica, una mamma, e quella di Silvana, una prostituta. Un viaggio che mette a fuoco i meccanismi e i desideri (quelli che spingono le persone a rivolgersi a mercenari del sesso) ma che al contempo rivela la precarietà di tali situazioni e le condizioni di lavoro, alle prese con abusi, crimini e il disprezzo da parte di molti. Un paradosso dell’epoca moderna.
In scena, con la Musso anche il chitarrista “Igi” Gianmuigi Meggiorin che, con la sua chitarra – una gibson – semiacustica, colorerà musicalmente il racconto amplificandone l’emozionalità.
La regia dello spettacolo è di Massimo Somaglino.
Giuliana Musso, non è nuova al teatro di Indagine. Dal 2001 ha deciso di dedicarsi a questo preciso filone firmando tutti i progetti che porta in scena e avvalendosi, in questa occasione, della collaborazione al soggetto di Carla Corso.
“Sexmachine” inaugura una rassegna che presenterà al Bobbio quattro spettacoli con delle figure femminili forti, tenaci, e capaci di seguire il proprio destino a qualsiasi costo. Inizio alle 20.30.
m.f.
Scritto da: Monica Ferri
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