GORIZIA. Non poteva essere diverso il solenne concerto commemorativo ospitato nell’imponente e austero Sacrario di Redipuglia che si inscrive nelle Commemorazioni nazionali della Prima Guerra Mondiale. Oltre dieci minuti di applausi finali davanti ad una platea che ha fatto registrare il tutto esaurito. Riccardo Muti sul podio assieme a quasi 400 elementi provenienti da 70 paesi del mondo ha trasformato il Requiem di Verdi in una testimonianza ecumenica di fratellanza universale. Con lui l’Orchestra Cherubini, l’European Spirit of Youth Orchestra ed al Coro del Friuli Venezia Giulia, organici rinforzati con molti altri strumentisti e coristi provenienti dai principali paesi che presero parte alla guerra. E poi i solisti, il soprano Tatiana Serjan, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Saimir Pirgu ed il basso Riccardo Zanellato. Certamente pochi altri testi musicali potevano essere più adatti nel rendere il dramma della morte che attraversó, spezzandola, l’Europa della Prima Guerra Mondiale e la lasció attonita.
Un concerto iniziato dopo le 21.30 con il coro degli alpini che ha aperto la serata, seguito dall’esibizione degli inni nazionali dopo l’arrivo dei quattro presidenti di Italia, Slovenia, Austria e Croazia e per concludere, dopo due ore di concerto, l’enfasi della composizione Verdiana lascia spazio al Bersagliere e al commiato finale sulle note del Silenzio Militare.
L’appuntamento ha dato ufficialmente il via agli eventi organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ricordare il Centenario della Prima guerra mondiale.