Continua con successo la turneé de “La grande storia dell’Impressionismo”, racconto-spettacolo creato da Marco Goldin, critico d’arte e profondo conoscitore di impressionismo del nostro paese. Lo spettacolo che ha lasciato il Friuli Venezia Giulia, ultima tappa regionale al Politeama Rossetti di Trieste, tra gli applausi del pubblico, mette in scena l’incanto della pittura impressionista da Monet a Pizzarro e Sisley per spingersi sino a Van Gogh e Gauguin che ne superarono i confini. Un evento-racconto che sta continuando a girare l’Italia. Al fianco di Goldin sul palco un altro protagonista, Remo Anzovino – Nastro D’Argento 2019, menzione speciale Musica – uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea che ha composto e suona dal vivo le musiche originali dello spettacolo a cui si aggiungono “Helene”, “Requiem”, “Avec Ma Nymphe” e “Vincent”, alcuni dei temi principali composti, orchestrati e diretti per la colonna sonora dei docufilm evento “Le Ninfee di Monet” e “Van Gogh tra il grano e cielo”. Continua cosi la proficua collaborazione tra Goldin e Anzovino, nata con la partecipazione di entrambi al film “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso Perduto” – il film evento di cui Goldin ne ha curato il soggetto e Anzovino la colonna sonora. Ad arricchire lo spettacolo le esclusive e luminose scenografie video create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, che danno vita una produzione di forte impatto visivo, capace di farci entrare dentro i capolavori dell’arte come fosse un’immersione nella tela. Due ore di spettacolo in cui il critico d’arte ci porta per mano, quadro dopo quadro, artista dopo artista, intrecciando immagini e racconto. Ecco così che la storia prende vita a partire dalle prime uscite esterne nella foresta di Fontainebleau – dove i giovani impressionisti si incontravano a metà degli anni ‘60 per dipingere nei boschi, sino alla partenza di Gouguin per Tahiti. Un racconto da non perdere, puntuale ed emozionante che analizza l’Impressionismo dalla sua nascita, ne analizza l’apice espressiva (1874 nello famosa mostra parigina nello studio di Nadar) sino alla crisi e al suo definitivo superamento compiuto da Gouguin e Van Gogh che aprirono le porte ad altri linguaggi espressivi.
