Parla di amore, ma non è melenso, di umanità senza cadere nell’ipocrisia, e di molto altro ancora. Il “Grigio” racconto teatrale che Giorgio Gaber e Sandro Luporini scrissero nel 1989, ritorna a teatro in un’ottima versione attualizzata. In scena al Teatro Rossetti lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Genova. Protagonista un Elio ( ex Storie Tese) in gran forma scenica che dona ritmo e anima al monologo che fotografa con ironia solitudine e mediocrità della nostra contemporaneità.
Il Grigio non è altro che un topo, compagno di vita occasionale del protagonista solitario. Ma quel topo, che non si lascia catturare, che illude e spaventa, esaspera e distoglie, diventa allegoria de “i mostri della nostra vita” e promotore di un “flusso di coscienza” dell’uomo che si interroga sui temi esistenziali dall’amore alla falsa morale, dalla bellezza al senso della vita.
Il regista Giorgio Gallione nell’ultimo decennio si è confrontato più volte con l’opera di Gaber e Luporini (da “Io quella volta lì avevo venticinque anni” con Claudio Bisio agli spettacoli con Neri Marcorè “Un certo Signor G” ed “Eretici e Corsari”), coltivava da tempo l’idea di mettere in scena questo testo e ne delinea in precise linee registiche quel mix, geniale, di astrazione e immedesimazione che cratterizzano questo testo.
Avvicinandosi oggi a questo capolavoro, con la benevola supervisione della Fondazione Gaber, Gallione ha dato vita a un adattamento in cui una decina di canzoni di Gaber, intersecandosi con il testo originale, ne amplificano le tematiche sottese. I brani sono stati riarrangiati per l’occasione da Paolo Silvestri, già complice delle precedenti incursioni del regista nell’universo gaberiano, utilizzando quattro parti pianistiche: un’ambientazione musicale estremamente contemporanea, perfetta per il talento eccentrico ed irriverente di Elio dona nuova linfa al testo ricco di spunti ironici e intelligenti, frasi semplici e come sempre pungenti. “ Non si può vivere… in quel raffreddore dell’anima. È per questo che si ha bisogno di un nemico… sì, anche inventato”. Un Gaber che parla ancora a noi.
L’intero importo raccolto dall’acquisto dei biglietti è devoluto al Centro The Human Safety Net – Ora di Futuro di Trieste, gestito dalla Onlus CSB – Centro per la Salute del Bambino, che ha sede a Valmaura e ed è impegnata nel programma per le Famiglie.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.