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Fai Marathon in Friuli Venezia Giulia

today15 Ottobre 2015

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Domenica 18 ottobre anche in Friuli Venezia Giulia si terrà la FAI MARATHON, una passeggiata culturale alla scoperta del patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico organizzata in tutta Italia dai volontari del FAI – Fondo Ambiente Italiano e in particolare dai Gruppi FAI Giovani.

In Friuli Venezia Giulia, ben tre le FAI MARATHON aperte a tutti, piccoli e grandi curiosi di ogni età:
1. in Provincia di Udine a Palmanova, l’itinerario “Passeggiata storica lungo le mura veneziane e napoleoniche”
2 .in Provincia di Gorizia a Gorizia l’itinerario “I Percorsi dei potenti”
3 .in Provincia di Trieste a Trieste l’itinerario “Trieste e il mare”

Cos’è la Fai Marathon?
fai-marathon-faimarathon_bLa FAIMARATHON è una Giornata FAI d’autunno alla scoperta di un’Italia diversa
Una passeggiata culturale nell’Italia più bella, emozionante, imprevedibile, attraverso percorsi tematici e visite guidate a contributo libero. La FAImarathon permetterà di vivere una giornata da “turisti a casa nostra”, alla scoperta degli innumerevoli e preziosi luoghi di interesse artistico, paesaggistico e sociale che rappresentano l’identità, la storia e le tradizioni delle nostre città.
Oltre 3.500 volontari, 130 città, 500 luoghi: questi i numeri della quarta edizione della FAIMARATHON

Chi lo organizza?
Per la prima volta, dai volontari dei Gruppi FAI Giovani e realizzato grazie alla partnership con Il Gioco del Lotto, a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva nel mese di ottobre.

Storia
l’iniziativa è nata nel 2012 ed è realizzata grazie alla partnership con Il Gioco del Lotto.
È un’iniziativa nazionale a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”

Come si partecipa?
La FAImarathon è aperta a tutti, ma un trattamento di favore verrà riservato agli iscritti FAI e a chi si iscriverà durante l’evento: potranno saltare la coda!
Per coloro che volessero iscriversi sarà possibile farlo anche in loco nei banchetti che verranno allestiti presso i luoghi aperti. Iscriversi al FAI è un gesto civile che fa bene all’Italia e al tempo stesso un beneficio per se stessi. E conviene ancora di più a ottobre: domenica 18 in piazza, e durante tutto il mese online, ai nuovi iscritti sarà offerta l’iscrizione a una speciale quota di benvenuto: 29 €.

Itinerario “Trieste e il mare”

Il Gruppo FAI Giovani del Friuli Venezia Giulia, proporrà un itinerario dedicato a “Trieste e il mare”. Una passeggiata libera – senza punti di partenza o arrivo, da farsi per intero o solo in parte, da soli o in compagnia.

«…il mare a Trieste è un lato della stanza, ti alzi al mattino e sai dov’è, stai dove stai e sai che c’è. Questo solo per dire che qui il mare viene percepito diversamente dalle altre grandi città costiere, Napoli, Palermo, Genova hanno un mare meno prossimo, meno accessibile: appena fuori, s’incontrano splendide località litoranee, ma c’è meno confidenza tra la vita quotidiana della gente e la vita quotidiana de mare…».

Scrive così Mauro Covacich nel suo libro “Trieste sottosopra”. Ed è proprio ispirati da queste parole che – dopo aver esplorato nelle scorse edizioni i quartieri di Cavana e del Teresiano, dopo essere andati alla scoperta della Trieste degli anni ’30 e la Trieste dei commerci – quest’anno si darà spazio all’elemento che caratterizza maggiormente la città: il Mare. Trieste non è una città sul mare, ma una città di mare. Ricchezza e bellezza della città vengono per lo più dal mare. Ecco dunque che i partecipanti durante la passeggiata potranno scoprire luoghi ed edifici di quello che era il porto più importarte dell’impero Asburgico, la Trieste dei “bagni”, le tracce rimaste di attività che testimoniano quanto la storia e lo sviluppo economico-commerciale della citttà siano collegati al mare, e ancora luoghi adibiti ad attività legate alla pesca, come l’Ex Pescheria, oggi diventati contenitori di Cultura.

L’itinerario comprende, oltre alla segnalazioni di alcuni luoghi significativi che saranno descritti da una scheda storica a disposizione dei partecipanti, anche tre beni aperti straordinariamente dove i giovani volontari del FAI organizzeranno delle visite guidate a contributo libero. I beni aperti saranno:

1.la SOTTOSTAZIONE ELETTRICA dalle ore 10 alle ore 17 (ultimo ingresso ore 16.30), grazie al supporto dell’Autorità Portuale di Trieste. La FAImarathon sarà una domenica di festa che permetterà aFriuliVG_Trieste_Sottostazione_elettricagli italiani di riappropriarsi del loro patrimonio artistico e culturale. E come in ogni festa anche durante la FAImarathon non mancheranno le sorprese. Alle ore 17.00, infatti, alla Sottostazione Elettrica verrà offerto un concerto delle giovani arpiste Elisa Manzutto e Katarina Jazbec che proporranno un repertorio di brani per arpa tratti dalla tradizione celtico irlandese (Brian Boru, Carrickfergus, Eleanor Plunkett, The Butterfly, Eily Gheal, Song of the chanter, Carolan’s air);

2. il MUSEO DEL MARE dalle ore 10 alle ore 17 (ultimo ingresso ore 16.30) con partenza visite ogni 30 minuti circa. Per l’occasione grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste – Civici Musei Scientifici sarà possibile accFriuliVG_Trieste_MuseodelMareedervi gratuitamente. Inoltre qui si svolgeranno alcuni laboratori per grandi e piccini per imparare alcuni nodi marinari che possono essere utilizzati anche nella vita di tutti i giorni. I “maestri”? Uomini e donne che con il mare hanno un rapporto speciale tra i quali Andrea Micalli, Gianni Cossi, Segretario dello Yacht Club Adriaco e Giovanna Micol, atleta portacolori del Circolo Canottieri Aniene, che tra i tanti successi vanta due partecipazioni alle Olimpiadi (Pechino 2008 e Londra 2012);

3. solo per i Soci FAI, l’URSUS dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30), resa possibile grazie alla Guardia Costiera Ausiliaria di Trieste, che supporterà i volontari anche nelle visite guidate. L’accesso al bene avverrà dal Molo IV. All’ingresso sarà richiesta l’esibizione della tessera FAI.

FriuliVG_Trieste_Ursus

Tappe suggerite, senza visita guidata
Nel resto dell’itinerario i partecipanti troveranno informazioni su: Lanterna (Molo Fratelli Bandiera 3), Faro della Vittoria, (Strada del Friuli 141), Ex Pescheria, oggi Salone degli Incanti (Riva Nazario Sauro 1), Ex idroscalo, oggi sede della Guardia Costiera (Piazza Duca degli Abruzzi 4), Molo Audace, “El Pedocin” (Molo Fratelli Bandiera 3).

FriuliVG_Trieste_FarodellaVittoria

Itinerario “Passeggiata storica lungo le mura veneziane e napoleoniche”

A cura di:
GRUPPO FAI GIOVANI UDINE, DELEGAZIONE DI UDINE E GRUPPO FAI PALMANOVA
Con il Patrocinio e la collaborazione del Comune di Palmanova
Hanno inoltre collaborato: Prof. Daniela Galeazzi per la parte storica

Descrizione itinerario:
Un itinerario virtuale e di riscoperta di alcuni luoghi preziosi di Palmanova, normalmente poco accessibili o sconosciuti al pubblico

“Tappe”
1.BALUARDO DEL MONTE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
2.MINE VENEZIANE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
3.PORTA CIVIDALE E CONTROPORTA (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
4.PORTA UDINE E ACQUEDOTTO VENEZIANO (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
5.POZZO VENEZIANO IN PIAZZA GRANDE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)

BALUARDO DEL MONTE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
Nove imponenti baluardi, dalla perfetta forma a punta di freccia, sporgono ai vertici del perimetro poligonale della fortezza e le conferiscono la caratteristica forma di stella. Pregevoli per la loro geometrica eleganza, appartengono alla prima cerchia muraria veneziana e in seguito all’impiego in battaglia della polvere da sparo costituivano l’elemento difensivo strategico principale per la loro capacità di risposta elastica ai colpi di artiglieria.
Il baluardo Del Monte, costruito tra il 1600 e il 1605, è formato da un terrapieno alto dieci metri, incamiciato da un muro di contenimento. Nella parte bassa l’incamiciatura è formata da grandi conci lisci di pietra calcarea d’Istria dello spessore di circa mezzo metro, che lateralmente si elevano per tre metri; su di essi è ancora possibile osservare i marchi di fabbrica costituiti da ancore, punte di freccia, croci… La pietra d’Istria occupa invece tutta l’altezza del baluardo sullo sperone, creando un effetto geometrico e cromatico notevole. Nella parte alta, il paramento è costituito da una doppia incamiciatura di mattoni rossi e gialli, posti di taglio per garantire una maggiore elasticità nei confronti dei colpi di artiglieria. Un cordolo posto tra due fasce di mattoni segna le diverse pendenze funzionali all’assorbimento del fuoco nemico.

MINE VENEZIANE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
Le possenti fortificazioni che circondano la città di Palmanova, secondo la volontà dei loro costruttori, presentavano due piani di lettura: dall’interno era possibile cogliere tutti i particolari del complesso sistema difensivo, dall’esterno invece la struttura del sistema fortificatorio e la città non dovevano essere percepibili dagli attaccanti per evidenti motivi di strategia militare. All’interno di questo gioco di visibilità e invisibilità della fortezza si collocavano anche i camminamenti sotterranei detti mine che, come una ragnatela, si diramavano sotto terra lungo la zona fortificata. Ne avviò la costruzione Girolamo Corner, provveditore di Palma dal 1674 al 1675, che le ritenne indispensabili per la difesa della piazzaforte. I difensori avrebbero potuto così muoversi e raggiungere qualsiasi punto della struttura, dalle difese più interne a quelle più esterne, senza esser visti o rischiare di venir colpiti. In seguito, a poco a poco, queste vie sotterranee interessarono tutti i nove rivellini, cioè la seconda cinta veneziana costituita da terrapieni di forma triangolare posizionati di fronte alle cortine. La recente esplorazione ha messo in luce un reticolo geometrico costituito da mine che hanno la forma di un tridente, in cui il ramo centrale prende l’avvio dal muro di controscarpa, il parapetto che protegge il lato esterno del fossato, e giunge fino al vertice del rivellino. Questo ramo a fondo cieco, detto contromina, in caso di assedio poteva essere ulteriormente scavato dai minatori verso l’esterno per rompere l’accerchiamento e sorprendere i nemici alle spalle o poteva servire per piazzare materiale esplosivo sotto le postazioni nemiche e farle saltare in aria.

PORTA CIVIDALE E CONTROPORTA (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
Il pozzo veneziano da cui si innalza il pennone, detto stendardo, si trova al centro di Piazza Grande e rappresenta geometricamente e simbolicamente il centro del complesso sistema urbano ed extraurbano di PFriuliVG_Udine_Palmanova_Portaalmanova. Costruito in pietra d’Istria, fu eretto nel 1611 con funzione di basamento del pennone. Presenta tre eleganti nicchie in direzione dei borghi; sui tre lati minori si trovano lo stemma del doge Leonardo Donato e un’iscrizione che lo ricorda assieme al provveditore generale di Palmanova, Giovanni Pasqualigo. Lo stendardo, durante la prima occupazione francese, nel 1797, fu trasformato in albero della libertà e sui lati del basamento vennero incise scritte inneggianti ai principi della rivoluzione francese. Piazza Grande, la cui funzione principale era quella di campo di Marte, costituisce il cuore della vita politica, militare, economica, religiosa della città, in quanto vi si affacciano i palazzi storici veneziani, simbolo del potere della Serenissima. I bassi edifici che la circondano ne esaltano il perimetro esagonale formando una quinta edilizia armoniosa, tra essi la Loggia della Gran Guardia, il Palazzo dei Provveditori Generali, il Palazzo del Monte di Pietà e il Palazzo del Governatore delle Armi. Spicca tra tutti il Duomo dogale del SS. Redentore per la monumentalità e per l’elegante apparato decorativo in contrasto con la semplicità delle altre facciate. A evidenziare i sei ingressi delle vie radiali che si diramano da Piazza Grande undici statue che rappresentano altrettanti benemeriti provveditori, immortalati nel loro abito da cerimonia e rivolti con sguardo assorto verso il centro della piazza.

PORTA UDINE E ACQUEDOTTO VENEZIANO (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
Posta al centro di uno dei nove lati del poligono, Porta Udine costituisce uno dei tre accessi alla città. Di fattura piuttosto accurata ed elegante, ricorda nella sua struttura l’arco trionfale romano. Le due garitte dal tetto aguzzo, che prolungano l’altezza delle coppie di paraste, spingono l’occhio verso l’alto, mentre le semicolonne terminano in due svettanti guglie. Il leone marciano posto a guardia sopra l’arco d’ingresso come sulle altre due Porte, venne abbattuto all’arrivo di Napoleone. Porta Udine è l’unica che conserva ancora all’interno le due grandi ruote che servivano per il sollevamento degli antichi ponti levatoi. Sempre all’interno si aprono caminetti e stanze per i militari addetti alla guardia. Immediatamente fuori da Porta Udine si trova il ponte-canale dell’acquedotto. Anticamente costruito in legno, distribuiva in fortezza l’acqua della roggia di Palma, deviata nel 1617 dal provveditore Antonio Grimani, attraverso una rete di canalette che percorrevano i borghi e la piazza della città. Nel 1665, il provveditore Alvise Molin lo fece ricostruire in pietra di Medea; subì poi numerosi restauri finché nel 1751 assunse la forma attuale per volontà del provveditore Pisani. Una lapide barocca, posta tra le arcate, costituita da una pelle di leone sotto due volute, contiene un’epigrafe laudatoria del provveditore Pisani, ai lati sono poste le figure simboliche di Igea e Sorgente. In basso il nome dello scultore palmarino Carlo Pico. L’acquedotto, recentemente restaurato, si può ammirare ora in tutta la sua bellezza.

POZZO VENEZIANO IN PIAZZA GRANDE (apertura con visita guidata orario 10 – 12)
Il pozzo veneziano da cui si innalza il pennone, detto stendardo, si trova al centro di Piazza Grande e rappresenta geometricamente e simbolicamente il centro del complesso sistema urbano ed extraurbano di Palmanova. Costruito in pietra d’Istria, fu eretto nel 1611 con funzione di basamento del pennone. Presenta tre eleganti nicchie in direzione dei borghi; sui tre lati minori si trovano lo stemma del doge Leonardo Donato e un’iscrizione che lo ricorda assieme al provveditore generale di Palmanova, Giovanni Pasqualigo. Lo stendardo, durante la prima occupazione francese, nel 1797, fu trasformato in albero della libertà e sui lati del basamento vennero incise scritte inneggianti ai principi della rivoluzione francese. Piazza Grande, la cui funzione principale era quella di campo di Marte, costituisce il cuore della vita politica, militare, economica, religiosa della città, in quanto vi si affacciano i palazzi storici veneziani, simbolo del potere della Serenissima. I bassi edifici che la circondano ne esaltano il perimetro esagonale formando una quinta edilizia armoniosa, tra essi la Loggia della Gran Guardia, il Palazzo dei Provveditori Generali, il Palazzo del Monte di Pietà e il Palazzo del Governatore delle Armi. Spicca tra tutti il Duomo dogale del SS. Redentore per la monumentalità e per l’elegante apparato decorativo in contrasto con la semplicità delle altre facciate. A evidenziare i sei ingressi delle vie radiali che si diramano da Piazza Grande undici statue che rappresentano altrettanti benemeriti provveditori, immortalati nel loro abito da cerimonia e rivolti con sguardo assorto verso il centro della piazza.

Itinerario “I Percorsi dei potenti”

A cura di:
Delegazione FAI di Gorizia
Descrizione itinerario
Un itinerario virtuale e di riscoperta di alcuni luoghi preziosi di Gorizia, normalmente poco accessibili o sconosciuti al pubblico
Ringraziamenti locali
Con il Patrocinio di Provincia di Gorizia; Comune di Gorizia – Hanno inoltre collaborato: Associazione Isonzo; Rotary Club Gorizia

Tappe:
1.Castello
2.Biblioteca statale
3.Prefettura di Gorizia

CASTELLO DI GORIZIA
apertura con visita guidata orario 13-18
Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni®: ISIS “Alighieri” di Gorizia
Vittorio Emanuele III di Savoia, re d’Italia, tra il 1916 ed il 1922 venne a Gorizia per 4 volte. Piace ricordare non tanto la visita ufficiale, avvenuta il 22 maggio del 1922 dopo la stipula del trattato di Rapallo con il nFVG_Gorizia_Castello_1eonato Regno di Yugoslavia, quanto la seconda visita del 25 luglio 1917 in piena guerra poco prima della XI battaglia della Bainsizza.
In quell’occasione il re si recò al Municipio, al comando di Piazza e poi venne accompagnato dal generale Cattaneo comandante a Gorizia sul colle del castello all’epoca sconvolto dai bombardamenti di entrambi gli schieramenti. Dopo una breve sosta davanti alla chiesetta trecentesca di S. Spirito, la cui facciata rimase indenne dalle ingiurie belliche, il sovrano fece una breve ricognizione sugli spalti del maniero e si soffermò, così si narra, all’interno di un bastione per osservare il vicino fronte. Da allora quella posizione venne chiamata “osservatorio del re”.
(Cuiriosità: Tra coloro che lavorarono alle strutture difensive del castello si annovera anche Edmondo Halley, scopritore della omonima cometa, che nel 1702 progettò il bastione est del maniero.)

BIBLIOTECA STATALE ISONTINA
apertura con visita guidata orario 13-18
Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni®: ISIS “Alighieri” di Gorizia
Francesco Giuseppe fece l’ultima visita a Gorizia il 29 e 30 settembre 1900 per celebrare i 500 anni di appartenenza della città e del suo territorio al casato asburgico.
La visita partì dalla stazione meridionale, attuale stazione di Gorizia Centrale, per poi snodarsi lungo tutto il corso, allora diviso in corso Francesco Giuseppe e corso Verdi. All’altezza dell’incrocio con le attali vie Mameli e S. Chiara, in prossimità dello stabile della Biblioteca Wenderbergica, attuale Biblioteca Statale Isontina, l’imperatore scese dalla carrozza ed ebbe un incontro con le dame goriziane, venendone omaggiato e omaggiandole. Tale fatto assolutamente inusuale per l’epoca, dove i nobili o ricchi borghesi maschi avevano il privilegio di conferire direttamente con l’imperatore, immortalato da una serie di fotografie, si svolse in corrispondenza di un’istallazione effimera a forma di esedra, nella quale avevano preso posto circa 40 tra nobildonne e spose di funzionari imperiali e borghesi di alto livello.
L’imperatore poi proseguì il percorso giungendo in piazza della Vittoria dove, dopo la messa in S. Ignazio, passò in rassegna i reparti di stanza a Gorizia. Da lì si recò nel palazzo Tasso, attuale prefettura, che divenne la sua residenza per entrambe le giornate. Nel gloriet rialzato posto sulla destra venne istallato un trono dal quale Francesco Giuseppe assistette la sera allo spettacolo di “luci e suoni” organizzato in suo onore.

PREFETTURA DI GORIZIA

apertura con visita guFVG_Gorizia_PalazzoTasso_Prefettura_1idata orario 14-18
Visite guidatea cura degli Apprendisti Ciceroni®: ISIS “Alighieri” di Gorizia
La visita di Benito Mussolini, il 20 settembre 1938, è quella sicuramente più importante rispetto alle altre due che il duce fece a Gorizia. L’occasione infatti servì anche alla città che vide l’inaugurazione di importanti lavori realizzati nel periodo. Mussolini transitò per via Roma oggetto di importanti lavori di sistemazione edilizia, si fermò in piazza della Vittoria, dove, da un appariscente palco di color nero predisposto davanti al gloriet di destra del palazzo della prefettura, lo stesso che aveva accolto Francesco Giuseppe, effettuò uno dei suoi discorsi a tutta voce. Il palazzo della Prefettura vide l’incontro del Duce con le massime autorità di Gorizia. Per far spazio al palco di Mussolini, visto che il gloriet venne reputato insufficiente per accogliere cotanta autorità, fu abbattuto un secolare cedro che ornava il giardino, e venne addirittura spostata la settecentesca statua di S. Ignazio perchè “oscurava la visione del Duce”. Alcuni anni fa, dopo circa 60 anni, la statua è stata rimessa nella sua posizione storica. Mussolini, venuto a conoscenza dell’abbattimento del cedro, nel seguito fece giungere a Gorizia una magnolia, come dono ristoratore del misfatto.
Info e itinerari di tutte le città coinvolte consultare il sito del FAI: faimarathon.it

Scritto da: Barbara

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