fbpx

Musica

Rivive il fascino del Cotton club al Teatro Bobbio

today21 Gennaio 2018

Sfondo
share close
AD

Un tuffo nell’America, a cavallo fra la metà degli Anni ‘20 e quella degli Anni‘30, in una New York frizzante per ritmo e ricerca di esotismo musicale.
La Trieste Early Jazz Orchestra (Tejo), band di 11 elementi, diretta dal frizzante maestro Livio Laurenti, è stata protagonista sabato sera al Teatro Bobbio, a Trieste, con un programma esplosivo, secondo il gusto del jazz di prima generazione, quando nella sua forma primordiale coinvolgeva le masse e rappresentava in musica la vivacità di una megalopoli come New York.
Una ventina i brani che hanno ricreato le atmosfere spensierate del celebre nigh club di Harlem, il Cotton club, che in quegli anni ospitò i principali protagonisti, artisti, ballerini, musicisti che animarono la vita cittadina.
Laurenti ha proposto la classica formazione della “small band” con una sezione ritmica ben preparata, che ricrea i ritmi travolgenti con battute quasi esclusivamente in levare. Da “ Variety stomp”, brano con cui si è aperta la serata, a “Happy feet” di Paul Whiteman, bis apprezzatissimo dalla sala gremita, passando per “Oh, Monah” – momento di grande divertimento per il pubblico per l’ironica interpetazione proposta dalla band – “Rumba Negro”, “The Terror” di Cliff Jackson. Una capatina poi nella sonorità musicale afroamericana con “ L.L. Blues”, per arrivare ai brani di musicisti famosi come Gershwin, Luis Amstrong e Duke Ellington o ,anche, di Sidney Becheir, quel “Si tu vois ma mére” che Woody Allen ha utilizzato come colonna sonora nel suo film “Midnight in Paris” .
Ad arricchire la serata anche il piacevole contributo vocale di Paolo Venier e quello danzante dei “Tuttappini”, gruppo di 8 ballerini di tip tap, guidati da Michela Bianco, oltre agli intervalli commentati dello stesso Laurenti, dotato indubbiamente di notevole “morbin”, di una godibilissima capacita di intrattenimemento tra un brano e l’altro oltre che di narrazione storica. Tutti insieme a ricreare quel mondo lontano del Cotton club, sulla 142 Strada, e a offrire con leggerezza e un sorriso un momento di cultura musicale.

Scritto da: Monica Ferri

Rate it

Commenti post (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *


0%