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Ha la forza del carisma attoriale. “ I Miserabili “ adattamento teatrale dell’ opera monumentale di Victor Hugo, ha aperto la stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (dopo l’anteprima nazionale a Napoli la primavera scorsa) con una grande prova attoriale. Franco Branciaroli nei panni del protagonista, Jan Valjean il ladro dal cuore buono, è il cuore pulsante di un allestimento perfetto. E non era facile ridurre a spettacolo un’opera letteraria famosa, quanto monumentale, come quella del drammaturgo francese. Ma Luca Doninelli, scrittore e critico teatrale, compie un’operazione titanica. Regala agli attori un testo che, riadattato per le scene, esalta la narrazione e soprattutto ne mette in luce, in una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione, i temi piu profondi dell’animo umamo: il riscatto, l’orgoglio, la libertà e, ovviamemente, l’amore e la morte.
Elegante e misurata, la regia di Franco Però plasma perfettamente per le scene il contenuto di quest’opera storica, e disegna per la compagnia di attori movimenti scenici di grande efficacia e mai rindondanti. Lo segue perfettamente la scenografia minimale di Domenico Franchi che struttura lo spazio con grandi pannelli girevoli di colore monocromatico tendente al grigio. Questo spazio metaforico e versatile mette al centro l’azione scenica e cesella, grazie anche alle ottime luci di Cesare Agoni, i passaggi salienti della storia pensata da Hugo, una storia che ruota intorno al suo incessante interrogativo: chi sono davvero i miserabili, quelli di ieri e quelli di oggi?
Ancora una volta Franco Branciaroli mettere in evidenza il suo talento, riempendo la scena in ogni istante, facendo di Valjan un uomo tormentato in carne e ossa. Bravi con lui anche i dodici attori che lo affiancano per una rappresentazione che tiene alta l’attenzione su un testo capace di parlare a ogni epoca, anche alla nostra epoca, come se di quest’epoca fosse non solo il prodotto ma l’espressione diretta.
Si replica al Teatro Rossetti sino al 21 ottobre.
Scritto da: Monica Ferri
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