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Pubblico di ogni età per Paolo Conte. L’artista è tornato a Trieste nella suggestiva cornice del Teatro Rossetti, per una serata di musica e impegno sociale a favore della raccolta fondi per l’Airc.
Cinquant’anni di carriera celebrati ripercorrendo tutta la carriera artistica di Paolo Conte. Musicista colto, autore dei testi – ma anche artista che ha firmato molte delle copertine dei suoi dischi – lo chansonnier astigiano ha regalato ancora una volta interpretazioni d’eccezione per raccontare un mondo che non c’è più. Uomo maturo, riservato e schivo, ha dato il meglio di sé, accompagnato da un’orchestra di 11 elementi in cui ciascuno ha potuto esprimere le proprie capacità da solista nei singoli brani presentati nel corso della serata, brani di un repertorio noto ai più, tutti inseriti nell’ultimo lavoro discografico che porta il titolo “Live in Caracalla”. Quindici i brani presentatisi da “Ratafià”, tratto dall’album Aguaplano del 1986, con Conte accompagnato al pianoforte, a “Sotto le stelle del jazz”, “Via con me”, “Gli impermeabili”, fra i brani forse più noti al pubblico. Mirabile poi l’esecuzione di “Languida” con un assolo di accordeon che ha entusiasmato la platea.
Un’ora e mezza di musica che ha visto come padrone assoluto il jazz mirabilmente eseguito da musicisti straordinari e interpretato dalla voce unica e inconfondibile di Paolo Conte. Il concerto chiude con la bellissima “Le chic et le charme”, dove il musicista italiano più amato in Francia gioca con il suo inseparabile kazoo.
Tanta voglia di musica che a ottantadue anni e e cinquant’anni di carriera alle spalle, meraviglia ancora.
Scritto da: Monica Ferri
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