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A cent’anni dalla pubblicazione del romanzo, debutta a Trieste una nuova produzione de “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Il titolo apre il 3 ottobre prossimo la stagione al Politeama Rossetti, nella città natale dello scrittore.
Nato dalla collaborazione fra Paolo Valerio, che cura anche la regia, e Monica Codena, il nuovo allestimento punta sull’innovativa scrittura sveviana, su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché come Alessandro Haber per restituire l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo illuminandone i nodi tematici.
Spetterà ad Haber coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che rimandano alle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e che fanno di Zeno Cosini un personaggio attuale e surreale insieme, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue profonde intuizioni. Come scrive nelle note di regia, citando Strehler, Paolo Valerio, “La coscienza di Zeno” è «una pietra nel cuore di tutti i triestini» oltre che una sfida davvero particolare».
La produzione de “La coscienza di Zeno” – che si inserisce fra gli eventi del protocollo siglato per il centenario dallo Stabile con Comune di Trieste e LETS Letteratura Trieste, l’Università degli Studi e la Fondazione lirica Teatro Verdi – appartiene a una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo: dunque Svevo, Joyce, per la poesia Umberto Saba… è così che in alcuni teatri (fra cui il Quirino a Roma, il Teatro della Pergola a Firenze) in concomitanza con “La coscienza di Zeno” sarà dato anche “Svevo” di e con lo scrittore Mauro Covacich: un modo per offrire al pubblico uno scorcio raro, approfondito e valorizzante su questo autore antesignano e affascinante.
Lo spettacolo scaturisce dal lavoro di una compagnia meticolosamente orchestrata – di cui fanno parte anche Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio, Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo – e da uno stimolante intrecciarsi di dimensioni e linguaggi scenici: con Paolo Valerio collaborano Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche.
Lo spettacolo rimarrà in scena a Trieste sino all’8 ottobre, dal 10 al 12 ottobre, si sposterà al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per poi proseguire in una ventina di città della penisola.
Scritto da: Monica Ferri