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La cucina di Carnevale in Friuli Venezia Giulia: tradizioni e ricette

today26 Febbraio 2022

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Per Radio Chef è tempo di partire alla scoperta di tradizioni, curiosità e ricette del Carnevale in Friuli Venezia Giulia, un viaggio tra i gusti dolci e salati di questa colorata festa. Costruiamo insieme un piccolo buffet con ingredienti e piatti a tema. Qui la puntata completa:

In questa puntata: i Supermercati Bosco di Trieste, Acqua Dolomia e Pasticceria Maritani

CARNEVALE, LA FESTA DEI MATTI
Carnevale, dal latino “carnem levare” è una festa che, probabilmente, trae le sue origini dai Saturnali celebrati dagli antichi romani. Ma perché in queste giornate di tende ad abbondare a tavola? Effettivamente è nel Medioevo che inizia a prendere piede la concezione di festa che è più vicina ai giorni nostri: nei giorni antecedenti l’inizio della Quaresima, i quaranta giorni di digiuno e astinenza secondo la tradizione cristiana che partono dal Mercoledì delle Ceneri, veniva permesso un po’ di tutto, ci si lasciava andare a giochi, scherzi e alle grandi abbuffate. Il riferimento è legato anche a “Festa dei folli” perché nei giorni compresi tra il giovedì grasso e il martedì grasso si vedeva un grande sfogo del popolo verso i governanti con una sorta di ribaltamento dei ruoli: le prime maschere nascono appunto per nascondere l’identità di chi tendeva ad essere più esuberante.

I CARNEVALI PIÚ CELEBRI IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Dal mare alla montagna, dalle Alpi al Carso in Friuli Venezia Giulia si festeggiano sei Carnevali più celebri, ognuno con le sue particolarità. Il Carnevale di Grado ha una storia antica e al giorno d’oggi si festeggia nel periodo estivo: ogni anno, il giovedì grasso si celebra “El manso infiocao” un manzo, finto, che viene accompagnato per le vie dell’isola in ricordo di un evento di nove secoli fa. A Sauris l’appuntamento più atteso è la Notte delle Lanterne che si svolge di sabato: dalla piazza partono le maschere il Rölar, il Kheirar, accompagnati dalle maschere belle e quelle brutte che ballano accompagnate dalle fisarmoniche. Finiti i balli si prosegue, ognuno con la sua lanterna, in un cammino nella neve per raggiungere le calde dimore e sorseggiare vin brùle. A Timau le origini della tradizionale feste si devono alle influenze dei paesi di lingua tedesca e si celebra il Vosching Timau, la sfilata delle maschere tradizionali. A Resia si festeggia il Püst tra danze e maschere. Tra i più conosciuti in assoluto il Carneval de Muja con una tradizione lunga 600 anni, durante questi giorni si tiene la sfilata delle maschere e carri allegorici che si sfidano per decretare un vincitore. Il Carnevale sappadino è conosciuto per i suoi protagonisti, i Rollate con le loro folte pellicce, campanacci e maschere di legno e per la durata: i festeggiamenti durano tre settimane con sfilate in maschera e appuntamenti dedicati. (Fonte: www.diarioinviaggio.it)

LE RICETTE DELLA SETTIMANA
Prendiamo spunto dalle ricette degli ascoltatori per realizzare il nostro buffet di Carnevale:

ANTIPASTI
CROCCHETTE DI VERDURE di Nina di Quarto D’Altino (VE)
Ingredienti: 2 patate, 2 carote, 2 zucchine, 1 uovo, 50 g formaggio tipo grana grattugiato, pane grattugiato, sale e pepe.
Procedimento: lessare le verdure e schiacciare con uno schiacciapatate. Unire alla crema un uovo, il formaggio e il pane grattugiato. Formare delle polpettine e ripassarle nel pane grattugiato. Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti o in una padella antiaderente.

POLPETTE DI PROSCIUTTO COTTO di Elena di Pagnacco (UD) 
Ingredienti: 400 g prosciutto cotto sminuzzato, 100 g pane, timo, 2 uova.
Procedimento: sminuzzare il prosciutto e tritare il pane. In una ciotola unire il prosciutto, il pane e le uova e aggiustare di sale, pepe con l’aggiunta di un pizzico di timo. Formare delle palline della grandezza di una noce. Rotolarle nel pane grattugiato e adagiarle su una teglia. Irrorare con un filo d’olio e cuocere in forno caldo a 180° per circa 20/25 minuti.

PIATTO PRINCIPALE:
LONZA DI MAIALE AL FORNO di Laura di Valle di Cadore 
Marinare la lonza per almeno 30 minuti in un mix di succo di un’arancia, olio, sale e spezie a piacere. Nel frattempo tagliare a cubetti mele e patate e affettare la cipolla. Posizionare la lonza in una teglia e unire le patate, le cipolle e le mele. Condire con sale e irrorare la carne con la marinatura. Coprire con alluminio e infornare a 180° per circa 30 minuti. Una volta trascorso questo tempo, togliere l’alluminio, girare e re-infornare per 40 minuti o fino a che la carne e le patate non risulteranno dorate. Una volta cotto lasciar riposare prima di affettare. Servire caldo con accompagnamento di patate, mele e cipolle.

La Lonza è una parte del maiale, fresca e magra, destinata alla produzione di bistecche senz’osso. Il consiglio di Affilautensili Natisone per trattare la carne al meglio e ottenere un risultato morbido e gustoso è massaggiare bene la carne con i profumi e le spezie prima di cuocerla e, per affettarla al meglio, lasciarla riposare bene per ottenere delle fette sottili.

DOLCE:
MIGLIACCIO di Rosaria Antonia di Spilimbergo
Il migliaccio è un dolce tipico della tradizione napoletana a base di semolino. Semplice da preparare e unico per gusto e consistenza, scopriamo come realizzarlo.
Ingredienti: 200 g semola, 300/350 g ricotta ben asciutta, 4 uova, 250 g zucchero, 800 ml latte (oppure 500 ml latte + 300 ml acqua), una bustina di vanillina, limoncello, aroma millefiori, zucchero a velo per decorare.
Procedimento: mettere il latte (o latte e acqua) in un pentolino e iniziare a cuocere a fiamma bassa. Unire a pioggia la semola continuando a girare con una frusta e lasciar addensare. Una volta ottenuto un composto molto cremoso e denso aggiungere lo zucchero, amalgamare il tutto e lasciar raffreddare. A parte, in una ciotola, unire le uova, la ricotta, una bustina di vanillina, l’aroma millefiori e un/due cucchiai di limoncello a piacere. Amalgamare il tutto e riporre il composto in una teglia (meglio se a cerniera) imburrata e livellare. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 40-50 minuti. Decorare con una spolverata di zucchero a velo.
Consigli: a piacere potete lasciare in infusione nel latte alcune bucce di limone o arancia bio e rimuoverle una volta pronto il semolino.

Vuoi diventare protagonista di Radio Chef con la tua ricetta? Scrivi a [email protected] o un messaggino whatsapp o Telegram al 3386116060, aspettiamo le tue migliori creazioni!

LO SAPEVI CHE…
Ritorniamo nel 1852 quando fece il suo esordio il cioccolato al gianduia, prodotto che deve il suo nome alla tipica maschera piemontese “Gianduia”. Nei primi anni del 1800 ci fu un grave periodo di crisi nella ricerca della materia prima nella produzione del cioccolato, il cacao e i pasticceri piemontesi decisero così di sfruttare ciò che era presente sul territorio, le nocciole delle Langhe. Da una pasta di nocciole mescolata a del cacao nacque nel 1865 il cioccolatino “Gianduiotto”.

Pronti per una nuova puntata? Radio Chef vi aspetta ogni giovedì alle 12.15 e in replica al sabato sulle nostre frequenze, in streaming e in diretta video sulla pagina Facebook, il canale Youtube “Radio Punto Zero” e sulla nostra webTV

Scritto da: Maria

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