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Tosca, l’opera più drammatica di Giacomo Puccini, seduce la platea del Teatro Verdi di Trieste con l’elegante allestimento firmato da Hugo de Ana. Tra i registi più amati e attivi sulla scena internazionale, l’argentino per quest’opera – allestimento del Comune di Bassano del Grappa/Opera Festival e del Comune di Padova- ha firmato regia, luci, scene e costumi. E se, quando apparve nel 900, Tosca fu come un romanzo giallo, un thriller, pieno di suspence e colpi di scena, se il suo fascino rimane immutato nel tempo grazie ad una partitura piena di intensità nello sviscerare passione, odio amore e gelosia, su questa ricchezza e intensità intrigante de Ana gioca la sua regia. E per farlo si ispira al barocco più barocco e scenografico di Caravaggio e Borromini. Costruisce spazi sovrapposti, grazie a proiezioni tecnologiche, apparentemente disordinati, come in un film. Esattamente come Puccini pensò a questa partitura, tutta giocata sull’intreccio di temi, il regista argentino ci porta dentro la Città eterna, dentro il clima oscuro degli intrighi di palazzo, tra mecenatismo e crudeltà e proprio come Puccini ci immerge sin dall’inizio dentro la tensione narrativa di un thriller in corso. Questa sottile corrispondenza registica non puó che esaltatare l’opera più drammatica di Giacomo Puccini, che ha sedotto la platea alla prima del Teatro Verdi di Trieste per qualità del cast, coro e orchestra e l’appassionata conduzione del Maestro Fabrizio Maria Carminati, ormai di casa a Trieste.
Il melodramma in tre atti (su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dall’omonimo dramma di Victorien Sardou) ha cosí incassato applausi fragorosi e richieste di bis per la prima delle rappresentazioni, in un teatro gremito. Tra i protagonisti della serata, impegnati in arie e duetti tra i più sensuali del panorama operistico italiano, e apprezzati Svetla Vassileva (9, 11, 13/ VI) nei panni della protagonista Floria Tosca e Massimo Giordano (9, 11, 17/VI) in quelli di Cavaradossi. Incassa applausi nei panni di un elegante e luciferino Scarpia anche Angelo Veccia (9, 11, 13, 17/VI).
A completare il cast della serata Zoltán Nagy (Cesare Angelotti), Dario Giorgelè (sagrestano) e Motoharu Takei (Spoletta).
Si replica sino al 17 giugno con doppia compagnia di canto
Scritto da: Monica Ferri
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