È Alessandro Fullin ad alzare il sipario della 35a stagione del Teatro Contrada di Trieste. Lo fa con un debutto, nazionale, dello spettacolo “Le Basabanchi”, da lui scritto e con cui il poliedrico artista triestino, reso noto dalla televisione ma affermato attraverso un percorso originale di comicità teatrale, lascia le storie ispirate agli Asburgo. Questa volta, infatti, Fullin narra, con quel suo stile paradossale e surreale, leggiadro e scanzonato, la Trieste del 1943, quando le truppe naziste invasero la città all’indomani dell’armistizio.
Prodotto dalla Contrada, lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo, edito da MGS Press, ed è tra i romanzi più venduti in settimana in Friuli Venezia Giulia. La storia è ambientata in un convento di via Biasoletto dove un piccolo gruppo di suore tentano, inutilmente, di attraversare incolumi la tempesta della storia.
Diretto “a quattro mani” dallo stesso Fullin e da Tina Sosic, lo spettacolo vede in scena, accanto a Fullin nei panni della Madre Superiora, la beniamina di casa Ariella Reggio con gli attori della compagnia stabile della Contrada: Marzia Postogna, Franko Korosec, Francesco Godina, Valentino Pagliei e Daniela Gattorno. Scene e costumi sono di Andrea Stanisci.
In scena dal 20 al 31 ottobre al Teatro Bobbio-Contrada.
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