Il mito vivente, sarà protagonista al Politeama Rossetti martedì 10 novembre dove inaugurerà il cartellone Danza del Teatro Stabile regionale. Kemp Dance, questo il nome della sua ultima fatica, rappresenta il ponte fra il passato e il presente, fra nuove creazioni e classici della sua arte, reinterpretati attraverso la sua poesia fatta di gesti e movenze. L’artista, che ha segnato una svolta fondamentale nel teatro contemporaneo imponendosi, in oltre cinquant’anni di carriera, quale maestro del teatro danza contemporaneo, e che ha dato vita a una danza straordinariamente eterodossa di stili, di teatro, mimo e danza, di tradizione e sperimentazione e di sottile ironia, manca da Trieste dal 1992, quando portò, sempre per la stagione dello Stabile,
Flowers. Con Kemp Dances, l’ultima sua creazione, assisteremo ad un mosaico di nuove creazioni alternate a brani classici, rivissuti alla luce dell’oggi. Un mix eclettico di musiche – da Verdi e Mozart a Mi Vida passando per Camille Saint Saens– e illuminazioni oniriche che offrono l’ambientazione più adatta all’incanto del gesto, essenziale e poetico, di Lindsay Kemp.
Quattro, suggestivi e differenti, i personaggi selezionati da Kemp: un’onirica identificazione con Violetta, e con Maria Callas, in Ricordi di una Traviata, la semplicità estrema e profonda de Il Fiore, il viaggio commovente dentro la pazzia mistica di Nijinsky (ballerino leggendario de Les Ballets Russes) e, ne L’Angelo, la storia di un’anima simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano il programma Mi Vida, creato dal grande coreografo belga Luc Bouy, e La Femme en Rouge coreografato invece dallo stesso Kemp. Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai “musa ballerina” di Kemp – e l’attore ballerino Ivan Ristallo ne sono gli interpreti assieme ad altri suoi collaboratori Alessandro Pucci e James Vanzo, in tutto cinque che affiancano Kemp, tra cui lo storico David Haughton.
Occasione rara e ultima probabilmente di vedere Kemp, famoso per la sua arte, generosità e carisma, a Trieste, è stato ispiratore in questi cinque decenni non solo per artisti di teatro, danza, cinema del calibro di Nureyev e Fellini, ma anche per la cultura underground e il mondo della musica rock dove conta tra i suoi suoi allievi Mick Jagger e Peter Gabriel.
Senza dimenticare che il suo linguaggio che, oltre a incantare e meravigliare, ha anche scandalizzato il pubblico e la critica.
Nato a Liverpool nel 1938, Lindsay Kemp nel 1962 fondòla Lindsay Kemp Company, con la quale sostanzia le sue idee di linguaggio e poesia del gesto. Molti gli spettacoli importanti: oltre al già citato
Flowers (1969),
Sogno di una notte di mezza estate (1980),
Nijinsky il matto (1983) e molti altri. Con curiosità guardò anche a mondi distanti dalla danza: nel 1984 con
The big parade omaggiò il cinema muto, con
Alice (1988) e
Cinderella (1995) le favole della nostra infanzia. Creazioni più recenti sono stati
Sogni di Hollywood e
Dreamdances, mentre nei primi anni del nuovo millennio Kemp ha firmato anche regie liriche (
La traviata e
Midsummer night’s dream di Britten).
In abbonamento per il cartellone
Danza, Kemp Dances va in scena per un’unica serata
martedì 10 novembre alle ore 20.30.
Monica Ferri
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