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Gustoso come una favola, è in scena sino al 16 settembre il prezioso nuovo allestimento di Mozartiade ovvero Bastiano e Bastiana, un prodotto che il Teatro Verdi di Trieste propone da qualche anno in Sala Tripcovich. La nuova ed elegante edizione dell’opera con le musiche di Mozart ci porta, in poco più di un’ora, direttamente dentro il clima settecentesco delle rappresentazioni private, fatte per sorridere in tutta spensieratezza. Intelligente si presenta dunque l’operazione voluta dai vertici del teatro e dal regista Andrea Binetti, che coadiuvato dalle scene di Paolo Vitale, ci traghetta dentro un mondo onirico e atemporale, come quelllo delle favole, e insieme al direttore d’orchestra Roberto Gianola offre una traduzione fedele alla struttura mozartiana del celebre singspiel (opera K 50) che il compositore salisburghese compose a soli 12 anni, a cui sono stati aggiunti celebri arie dei capolavori mozartiani da Il Flauto magico al Don Giovanni, da Cosi fan tutte a Le nozze di figaro. Ne nasce un felice connubio che completa l’intenzione di tradurre il gioco creato da Mozart con gli stilemi propri settecenteschi in una lingua più aderente alla nostra “sensibilità e cultura moderna”. A portare in scena le pene d’amore di Bastiano e Bastiana troviamo la graziosa e brava Rinako Hara, nei panni di Bastiana, e Andrea Schifaudo in quelli di Bastiano. Entrambi perfettamente calati nel registro favolistico – caricaturale perseguito, Hara e Schifaudo affiancano il sapiente mago Cola- esperto di filtri d’amore e preziosi consigli- che altri non potrebbe essere che Binetti stesso, vero mattatore della serata. A completare il cast la Regina Nina Dominko a cui spetta di cantare la splendida e impervia aria della Regina della Notte del Flauto magico. In scena anche il coro – preparato da Paolo Longo fresco di recente nomina – garanzia come sempre di qualità del teatro cosi come quella offerta dall’orchestra della Fondazione. Il nuovo allestimento, impreziosito anche dalla nuova orchestrazione a cura di Marco Taralli e Paola Magnini, centra dunque il bersaglio: quello di fondere i giusti ingredienti per far trascorrere un’ora di divertimento all’insegna della cultura e della buona musica.
Scritto da: Monica Ferri
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