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Venerdì 22 aprile alle 18.25 su Diretta Damilano, condotto da Igor Damilano
“Quello che non siamo” è il primo EP del cantautore Roberto
Ormanni, classe 1993. Cinque canzoni registrate nelle sale del
Sanità Music Studio, sotto la produzione esecutiva della
Apogeo Records, etichetta discografica sociale, per un mini
album che cerca di essere un racconto in presa diretta del mondo
contemporaneo.
L’esordio discografico di Roberto Ormanni arriva grazie alla
vittoria della prima edizione de Apogeo Spring Contest, che nella
scorsa primavera ha visto esibirsi oltre 30 progetti musicali. A
seguito della finale di giugno tenutasi in occasione di Giugno
Giovani a Largo San Giovanni Maggiore, con il patrocinio del
Comune di Napoli e il sostegno de L’altra Napoli ONLUS e
dell’associazione territoriale ARTETEKA, il giovane cantautore
partenopeo si è aggiudicato il primo premio.
Gli arrangiamenti del disco s’ispirano alla musica d’autore italiana
con innesti di sonorità folk. Ad accompagnare la voce e i testi di
Roberto Ormanni, il Quartet: Enrico Valanzuolo alla tromba,
Roberto Tricarico alla chitarra, Antonio Barberio al contrabbasso
e Marco Norcaro alla batteria.
Ad aprire l’EP, “Quello che non siamo”, brano che dà il titolo
all’album. Una cartolina della realtà al negativo, un canto di
resistenza intonato da chi è “venuto al mondo senza nulla da
avere”, per un filo sottile che lega gli emigranti del Mediterraneo a
chiunque cerchi “qualcosa in cui credere”.
Segue in scaletta “Petru (26/05/09)”, canzone dedicata a Petru
Birladeanu, vittima innocente di camorra. “Petru – racconta
Roberto Ormanni – era un musicista di strada. Viveva suonando
la sua fisarmonica sui treni della cumana di Napoli. Il 26 maggio
del 2009, a Montesanto, venne colpito da alcuni proiettili sparati
dai caricatori del clan Ricci, in faida col clan Mariano. Petru
rimase mezz’ora a terra, lasciato morire nel suo stesso sangue, con
al fianco soltanto la sua compagna, Mirela. La gente passava,
girava la testa e andava via. Eppure i colpi della camorra non
cercavano Petru. Stavano segnando il territorio. I cani lo fanno
con il piscio, loro lo fanno con i proiettili”.
Terza traccia è “John Reed”, il cui arrangiamento rinvia
direttamente alla tradizione folk americana. Un brano che parla di
lavoro e di lavoratori. “E’ una storia senza tempo, che parte dagli
operai del XX secolo e arriva fino ai precari dei nostri giorni”.
La canzone “Fuori non piove” si propone come un’istantanea
sull’attuale stato dell’arte attraverso una serie di suggestioni ed
immagini tratte dall’universo pirandelliano. Il brano, che vede
l’intervento del cantautore Lelio Morra, sarà pubblicato come
singolo sul web. Il videoclip, diretto dal regista Tato Strino, è
ambientato negli ambienti del Teatro Mercadante di Napoli e
si è avvalso della partecipazione di nuove proposte del panorama
teatrale, cinematografico e artistico italiano. Tra gli attori:
Gianmaria Fiorillo, Simone Somma, Brando Improta, Maria
Laura Passaro, Clara Vitiello, Carlotta Carpentieri, Vittorio
Oratino, Giulio De Simone, Elena Tricarico.
In chiusura del minialbum, “Don Quijote”. Una ballata acustica,
registrata negli studi della Jam Music Factory, che si avvale della
collaborazione alla chitarra di Oscar Montalbano.Da segnalare il
progetto grafico dell’EP firmato da Gianmarco De Chiara. Dalla
copertina passando per il booklet, il disegnatore napoletano
costruisce, con la tecnica dell’acquarello, un libretto che descrive lo
scarto presente tra la vita prosaica e i sogni poetici.
Scritto da: Igor
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