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Successo al Verdi per l ‘Onegin di Tchajkovskij

today18 Novembre 2017

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Felice debutto di stagione per la Lirica in Friuli Venezia Giulia con Evgenij Onegin, una delle massime espressioni dell’opera romantica in lingua straniera che mancava dal 2009 al Teatro Verdi di Trieste. Amore, morte, dramma e passione: i caposaldi del romanticismo ci sono tutti in quest’opera composta da P.I. Tchajkovskij, dotata di un’affascinante partitura musicale, che mette insieme temi folkloristici russi, lo stile sinfonico del compositore russo e le regole compositive dell’opera italo-francese, per un risultato di notevole carica emotiva. Sul podio il maestro Fabrizio Maria Carminati – a cui anche quest’anno è spettato di inaugurare la stagione- una sicura garanzia per lui che, ha affrontato per la prima volta la musica dell’Onegin con la meticolosita e precisione che lo rende apprezzato e richiesto dai più importanti teatri d’opera italiani.
L’allestimento del Teatro dell’Opera di Stato di Sofia, per la prima volta in Italia, è all’insegna della tradizione, tipicamente elegante nelle scenografie dinamiche dal sapore retrò, ricco nei costumi e nelle luci. A firmarlo la regista, Vera Petrova, quarantenne, ma già direttrice da diversi anni dell’Opera di Stato di Sofia, in Bulgaria, coadiuvata dalle scene di Alexander Kostyuchenko (dal 2009 caposcenografo al Teatro Bolshoi e al suo debutto in Italia) e dagli abiti dell’italiano, recentemente scomparso, Steve Almerighi (uno dei più grandi costumisti, premio Japan Academy Award 2012). La felice intuizione della Petrova di mettere in scena la storia d’amore non corrisposto tra Tatiana e Onegin in una sorta di flash back onirico, aggiunge quel pizzico di pathos nostalgico in piú e mette in luce le prigioni interiori in cui ciascuno di noi può relegarsi con le proprie azioni, costringendoci all’infelicità. Una felice intuizione interpretativa per avvicinare l’opera ai giorni nostri e dotare di un continuum narrativo la libera trasposizione che lo stesso Tchajkovskij fece dell’omonima opera di Puškin,  selezionando per la trasposizione in opera solo alcuni frammenti di interesse lirico e psicologico.  In questa intensità espressiva la segue tutto il giovane cast a cui spetta già l’arduo compito di cantare in russo, tra cui il rumeno Catalin Toropoc al suo debutto in Italia, voce potente dal timbro interessante, l’italiana Valentina Mastrangelo, una Tatiana intensa e appassionata, il giovanissimo armeno Tigran Ohanyan nel ruolo di Lenskij e Vladimir Sazdovski in quelli del principe Gremin. A loro il pubblico ha rispervato applausi già a scena aperta, una bella soddisfazione anche per la ricerca che la Fondazione del teatro investe nelle nuove generazioni d’artisti.

Insomma Trieste ha celebrato nel migliore dei modi il rito dell’inaugurazione della Stagione Lirica, una delle attrattive del capoluogo giuliano, per la solennità del tratro e la professionalita delle sue maestranze nel migliore dei modi, con un teatro addobbato con fiori bianchi e un pubblico elegante.

Si replica fino a sabato 25 novembre, promozioni e agevolazioni per gli under 34.

Scritto da: Monica Ferri

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