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Uto Ughi, i Solisti Veneti e un programma musicale affascinante. È un evento culturale il concerto che “I Solisti Veneti ”, diretti da Claudio Scimone, terranno martedí 17 novembre alla Sala Tripcovich assieme e al più popolare violinista italiano contemporaneo, Uto UGHI. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi l’importante manifestazione riporta a Trieste Uto Ughi, un nome famoso, un acclamato interprete, noto per il suo virtuosisml, musicalmente ispirato, artisticamente emozionante, con il quale l´orchestra di Claudio Scimone ha da decenni stretto un´eccezionale collaborazione creativa. Con concerti e registrazioni discografiche pluripremiate che hanno segnato come pietre miliari la storia della discografia contemporanea. Proprio loro, con quasi cinquecento registrazioni, edite dalle maggiori case discografiche mondiali, con più di cinquemila concerti in Italia e nelle sale più prestigiose del mondo intero hanno reso popolare il grande repertorio italiano e veneto del Settecento e non solo, e soprattutto Vivaldi. Con il brillante Concerto in re minore RV 127, di Vivaldi quasi Ouverture veneziana ad una serata di inconfondibile sapore mitteleuropeo. Secondo brano in programma quella gustosa citazione viennese che sono le Variazioni per clarinetto e orchestra di Girolamo Salieri scritte nella capitale dell´Impero da un compositore italiano. Seguirà e poi Mozart, con il Concerto per violino e orchestra in sol maggiore K 216. Infine suggellerà il programma Paganini col suo acrobatico Concerto in re minore n. 4 per violino e orchestra, scritto nel 1830 in Germania. Il programma si avvarrà inoltre di molte singolarità musicali: dal concerto di Vivaldi, che verrà eseguito sulla versione di un manoscritto dell’epoca, recentemente scoperto, nel quale al posto del movimento centrale compare l’ Adagio cantabile dell’Ouverture de La Verità in Cimento, alle avventurose vicende del manoscritto originale del concerto di Paganini: dapprima perduto, poi rintrovato nel 1936 da un discendente di Paganini ma senza la parte di violino che, solo più tardi e per puro caso, fu rinvenuta in un fondo musicale appartenuto al virtuoso di contrabbasso Giovanni Bottesini, e quindi, nel 1954, finalmente rieseguito a Parigi da Arthur Grumiaux in quella che – a più di un secolo dalla composizione – divenne una vera Second World Premiere.
Biglietti presso la Biglietteria del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, Riva 3 novembre, 1 – Trieste.
Scritto da: Barbara
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