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Università di Trieste: un’offerta formativa in continua crescita

today9 Luglio 2021

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    Università di Trieste: un'offerta formativa in continua crescita Maria Musil


Un tasso di occupazione superiore alla media italiana, grande attrattività internazionale e da fuori regione, un’ottima percentuale di laureati “in corso” e soddisfazione complessiva degli studenti all’88%: è la fotografia che il rapporto AlmaLaurea 2021 dà dell’Università di Trieste dopo aver analizzato i profili di 3.022 laureati nel 2020, che mette a fuoco in particolare le loro performance occupazionali.

OFFERTA FORMATIVA
L’Università di Trieste, con il bando in uscita a metà luglio, confermerà per l’anno accademico 2021/22 un’offerta di master ampia e multidisciplinare che vedrà coinvolti ben otto diversi dipartimenti dell’ateneo giuliano.

L’offerta formativa 2021-22 è di 74 corsi tra triennali (35 corsi), magistrali (33 corsi) e ciclo unico (6 corsi). Le novità però sono: due magistrali (Coordinamento e gestione dei servizi educativi; Scienze infermieristiche e ostetriche) e una triennale (Assistenza sanitaria).Nel complesso i percorsi di alta formazione e perfezionamento attivati saranno 12 di primo livello – a cui si può accedere se in possesso almeno di una laurea triennale – e 11 di secondo livello, per cui il requisito di accesso è il titolo di laurea magistrale.

Tra i master di primo livello saranno riproposti i percorsi formativi di Economia e Scienza del caffè intitolato a Ernesto Illy, che vede la collaborazione con l’omonima azienda, e di Diritto del lavoro e della previdenza.

Ampia l’offerta nell’ambito sanitario con ben cinque master rivolti al settore infermieristico, uno al settore stomatologico e due a quello ostetrico, di cui uno di nuova attivazione: “Salute riproduttiva delle donne straniere”. Quest’ultimo, organizzato in collaborazione con il Dipartimento Materno neonatale del Burlo Garofolo, nasce dalla constatazione che circa un terzo delle donne che negli ultimi anni hanno avuto accesso ai servizi relativi alla riproduzione della struttura triestina sono straniere e più del 16% di queste vengono da aree geografiche caratterizzate da forti differenze culturali (Bangladesh, Pakistan, India, Siria, Africa). L’obiettivo del nuovo master sarà di fornire conoscenze specifiche per gli operatori sociali, sanitari e per i mediatori linguistici al fine di realizzare progetti di salute efficaci.

Novità anche nell’ambito umanistico, in cui sarà attivato il master “Archivi fotografici: digitalizzazione, catalogazione, valorizzazione” volto alla valorizzazione degli archivi fotografici, visti sia come beni culturali che come strumento di ricerca. Nel programma si integreranno una base teorica dedicata alla storia e all’utilizzo della fotografia nell’ambito delle scienze umane e una formazione tecnica e professionalizzante destinata a sviluppare competenze specifiche nella strutturazione e nella gestione, anche sul piano giuridico, di questi particolari archivi.

Anche le Scienze della vita proporranno un nuovo master dal titolo “Disabilità visiva e tiflologia” in collaborazione con l’Istituto Rittmeyer, pensato per formare operatori in grado di prendere in carico disabili visivi, in grado di fornire supporto all’orientamento, alla mobilità e all’acquisizione di informazioni delle persone non vedenti. Si tratta di un percorso ideato per coloro che si sono già formati sia in ambito socio-psico-pedagogico sia in quello sanitario e che potranno aumentare le proprie competenze in pedagogia, psicologia, oftalmologia e comunicazione.

Per quanto riguarda i master di secondo livello sarà ancora variegata la proposta rivolta ai medici con sei diversi master di cui quattro di specializzazione in chirurgia (andrologica e disforia di genere, Isteroscopica, laparoscopica in ginecologia, oncoplastica della mammella).

Confermati i master di Fisica medica, organizzato assieme all’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) con lo scopo di preparare fisici medici clinici all’interno di un percorso formativo coerente con le linee guida dell’ Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), il Sustainable blue growth in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS che crea percorsi stabili e attraenti nell’ambito della cosiddetta “economia blu”, il Management in clinical engeneering che forma competenze nell’ambito della gestione, della valutazione, dell’installazione, della manutenzione, dell’adeguamento della strumentazione e delle attrezzature biomedicali clinico-assistenziali in uso nei servizi socio-sanitari. Confermato anche il master nato in collaborazione tra i dipartimenti di Studi Umanistici e di Scienze Mediche “Insegnare in ospedale e istruzione domiciliare: competenze, metodologie e strategie”.

Anche tra i master di secondo livello si segnala l’attivazione di un nuovo percorso, “Produzione e gestione industriale 4.0”, che si svolgerà a Pordenone all’interno del convenzionato polo tecnologico Alto Adriatico, pensato per trasferire al management e al middle management del mondo industriale triveneto le conoscenze della trasformazione economica e dei sistemi produttivi della quarta rivoluzione industriale. Il programma spazierà dalla robotica, alla digitalizzazione, al CAD/CAM aprendosi alle nuove forme di organizzazione aziendale e al marketing, senza tralasciare gli aspetti giuridici che regolano il mondo del lavoro.

Ospite a “Punto Zero Caffè” il Rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda:


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