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Diretta Damilano - Enrico Torlo igor Damilano
È uno spettacolo da non perdere Ariadne auf Naxos in scena al Teatro Verdi sino al 25 febbraio prossimo. L’opera di Richard Strauss, su libretto di Hugo von Hofmannsthal, assente da vent’anni dal capoluogo giuliano, non tradisce le attese in questa lodatissima e raffinata coproduzione, realizzata col Teatro Comunale di Bologna e La Fenice di Venezia, firmata dal regista scozzese Paul Curran e ripresa magistralmente da Oscar Cecchi suo storico collaboratore.
Merito del lavoro certosino di Curran che regala a questo capolavoro di teatro nel teatro una regia attenta a restituire la duplicità dell’opera di Strauss, frutto di una continua contaminazione tra opera buffa e opera seria. La storia coniuga la figura mitologica di Arianna con quella di Zerbinetta, personaggio da commedia dell’arte, felicemente coesistenti per il capriccio di uno sconosciuto committente e padrone di casa. Curran, ci porta allora dentro il luminoso spazio rarefatto di un elegante palazzo viennese e si concentra sui movimenti dei personaggi, avvalendosi del pregiato estetismo dello scozzese Gary Mc Cann per costumi e scene – tra cui vi sono le raffinate le eleganti quinte barocche disegnate per il lamento di Arianna a Nasso ispirate ai quadri del ‘600, rivestite dalle armoniose cromatiche luci di Howard Hudson.
Il primo cast in scena vince la sua scommessa con il raffinato testo tedesco di von Hofmannsthal. A brillare sono le due soprano protagoniste: Simone Schneider, per la prima volta al Verdi, una Ariadne di grande vocalità ed eleganza, e al suo debutto in italia Liudmila Lokaichuk – best singer per il 2019 nel ruolo per la rivista tedesca Opernwelt – che nei panni di Zerbinetta ha offerto a Trieste una strepitosa performance vocale e interpretativa dando spessore e vitalità al suo personaggio. A lei il pubblico del Verdi ha regalato a scena aperta gli applausi più calorosi che mai degli ultimi tempi. Bella prova anche per il mezzosoprano Sophie Haagen (Compositore), le quattro maschere ; (Cristian Collia, Gurgen Baveyan, Mathias Frey e Vladimir Sazdovski) e le tre ninfe Najade (Olga Dyadiv), Echo (Chiara Notarnicola) e Driade (Eleonora Vacchi) nonché il baritono Marcello Rosiello nella parte del Maestro di musica. Un po’ sottotono la prova di Heiko Börner nel ruolo di Bacco.
Sul podio il Direttore musicale stabile Enrico Calesso, profondo conoscitore dell’opera, si conferma una certezza. Attento agli equilibri sonori, preciso nella restituzione delle indicazioni anagogiche e dinamiche ideati da Strauss per questo capolavoro del 1912, guida con piglio elegante e sicuro la compagine orchestrale a ranghi ridotti che caratterizza quest’opera.
A fine serata il pubblico presente non si è risparmiato tra applausi e riconoscimenti per artisti e orchestra a conferma della qualità di questa produzione e dell’’impegno del Verdi nel portare a Trieste voci e artisti che danno grande soddisfazione al pubblico.
Scritto da: Monica Ferri
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