Ospite Venerdì 25 Marzo, su Diretta Damilano, condotto da Igor Damilano, MASSIMO GERMINI
…con i segni di chitarra che mi rigano la vita…
Massimo Germini è un artista completo: musicista e
compositore, arrangiatore e produttore discografico,
insegnante e – anche se non è la sua vocazione principale –
in qualche occasione perfino cantante con più che discreti
risultati. Collabora stabilmente con alcuni dei nomi più
importanti della scena musicale nazionale.
Suona diversi strumenti a corda (chitarra, mandolino,
bouzuki, charango) e si sviluppa come musicista facendo
una lunga gavetta suonando nei locali. La svolta ‘pop’ – nel senso più bello e ampio del termine – avviene
circa vent’anni fa grazie all’incontro con Lucio Fabbri all’Entropia di Milano, divenuto poi compagno di
viaggio insostituibile. Sono iniziate così le prime collaborazioni importanti, come quella con Grazia Di
Michele nei primi anni Novanta.
Nel 2002 viene chiamato da Roberto Vecchioni a suonare per tutto
il tour estivo legato alla pubblicazione dell’album Il lanciatore di
coltelli e, dopo una breve interruzione, i loro rapporti umani e
artistici hanno ripreso e proseguono tutt’ora in maniera costante. Fondamentale per esempio è il contributo nella parte musicale del
suo ultimo album Io non appartengo più, sia per la produzione del
disco che nel tour che ne ha seguito la pubblicazione, dove la
chitarra di Germini è strumento portante ed è presente in quasi
tutti i brani, in alcuni solo con chitarra e voce come nel brano Le
lettere d’amore, tratto dall’album Il cielo capovolto e spesso
presente nelle esibizioni dal vivo del Cantautore.
Da tanti anni è anche il chitarrista di Giovanni Nuti, artista sensibile e
raffinato di grande spessore artistico che ha musicato, tra le altre cose,
alcune tra le più belle poesie di Alda Merini. Attualmente stanno
portando in scena lo spettacolo Mentre rubavo la vita con la preziosa
ed energica presenza di Monica Guerritore. Della grande poetessa lui
dice: “Alda Merini è stata sicuramente una persona con una marcia in
più. Era impressionante anche solo lo sguardo, tanto era comunicativo.
Alda aveva la capacità di dire sempre qualcosa di profondo e intelligente,
e non risultare mai scontata e banale. Sicuramente il fatto di averla
conosciuta è stato un dono prezioso.” Ma le collaborazioni di Massimo Germini con altri artisti sono innumerevoli: Giorgio Faletti, Kaballà,
Susanna Parigi, Rossana Casale, Mario Incudine, Cecilia Chailly, Helena Hellwig, Rossella Seno, Patrizia
Cirulli tra i tanti. Ha inoltre all’attivo diversi dischi, in cui compare
suonando diversi strumenti.
La sua lunga e professionale esperienza lo hanno reso un cultore
appassionato della musica d’autore tanto da guadagnarsi grande
stima tra gli addetti ai lavori, che da qualche anno lo coinvolgono e
lo chiamano in qualità di giurato alle più importanti rassegne
musicali italiane (Premio Bianca d’Aponte, L’artista che non
c’era, Premio Andrea Parodi).
Si è tolto anche la soddisfazione di pubblicare due dischi: Fuoco nel
1997, allegato ad una rivista new age, che ha venduto 30.000 copie
e Corde e Martelli, la storia di un incontro tra le corde di una chitarra, la sua, e i martelli di un piano, quello
di Diego Baiardi, musicista di stampo jazzistico. È grazie a persone come lui, capaci di attraversare questi
decenni convulsi e complicati con grazia e professionalità che la musica italiana saprà regalarci ancora
canzoni e spettacoli unici. Di solito, quando finisce il concerto di un grande cantautore, blasonato, famoso,
spesso nel finale si sente dire: “ringrazio i miei musicisti, senza di loro tutto questo non sarebbe stato
possibile”. Credetegli, perché quella non è una frase fatta, ma la verità che si trasforma in applauso.
di Francesca Bignami (L’Isola che non c’era)
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